sabato 25 febbraio 2012

Too big to fail – Il crollo dei giganti

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Too big to fail è stato tratto dall’omonimo libro di Andrew Ross Sorkin, un giornalista trentaquattrenne che lavora al New York Times da quando ne aveva diciotto. Il signor Sorkin ha condotto oltre 500 ore di interviste, ovviamente in via del tutto anonima, con centinaia di persone imbrigliate nel recente disastro econonico partito da Wall Street e che poi ha colpito il mondo intero.
Il film, presentato Fuori Concorso al Festival Internazionale del Film di Roma, arriva in Italia con un certo ritardo rispetto ai colleghi d’oltremare, ma ciò non significa che non sia interessante. Di solito l’economia viene vista come una faccenda poco appetibile agli occhi dello spettatore medio, quasi al pari della politica, ma in questo specifico caso il regista Curtis Hanson (che ha vinto l’Oscar per la sceneggiatura diL.A. Confidential), con lo sceneggiatore di Breaking Bad, Peter Gould, sono riusciti a trasformare queste interviste in un vero e proprio thriller che non necessita di scene di lotta o di corse mozzafiato. La tensione sale mano a mano che prosegue la visione e lo scalpore generato dalla grande quantità di informazioni che ci vengono fornite prende il sopravvento su qualsiasi altro pensiero. Se pensavate che certe cose potessero accadere solo in Italia – corruzzione, nepotismo, etc – ora vi dovrete ricredere. Il mondo è paese, adesso sappiamo tutto di tutti e per una volta non centra Facebook.
Per chi non sapesse o non avesse capito come è iniziata quest’ultima crisi economica, semplificando al massimo, quasi stessimo disegnando uno schema, fuori dai denti è andata così: le banche hanno prestato miliardi di dollari alla popolazione per l’acquisto di case; la popolazione quei soldi non è stata in grado di restiturli perché nella maggior parte dei casi gli interessi sono saliti vertiginosamente; le assicurazioni hanno dovuto ripagare tutto. Di conseguenza i più grandi gruppi assicurativi sono crollati e lo stesso è successo alle banche che si sono ritrovate senza un fondo cassa.E’ chiaro che si tratta di un meccanismo molto più complesso, e il film è ben in grado di spiegarlo: dopotutto le banche e le assicurazioni fino all’ultimo hanno approvato tutti quei prestiti per questioni di guadagno; in seguito, quando è stato troppo tardi, si sono accorte che la situazione era sfuggita loro di mano.
Il titolo, Too big to fail, “Troppo grandi per crollare”, fa anche riflettere su quello che accade nel film (e nella realtà): il Governo americano, per evitare di far crollare alcune banche, ha scelto la strategia della fusione; corporazioni ancora più grandi e dalla complessa struttura che, in caso di una nuova e più grave crisi, sarà impossibile salvare. Qualche dubbio? Chiedete aiLehman Brothers.

Too big to fail – Il crollo dei giganti
Regia: Curtis Hanson
Sceneggiatura: Peter Gould, tratta dall’omonimo romanzo di Andrew Ross Sorkin
Cast: James Woods, Paul Giamatti, William Hurt, Ed Asner, Billy Crudup, Kathy Baker, Cynthia Nixon, Topher Grace, Joey Slotnick.
Paese: USA, 2011
Distribuzione: 30 ottobre 2011, Sky Cinema 1

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