lunedì 27 febbraio 2012

ATM – Trappola mortale

Uccidere una persona è semplice. Sono fragili, gli umani, un colpo ben assestato e la vita se ne va per sempre, senza pudore, senza occasione di pentirsi e nemmeno il tempo di pensarci. Addio, per sempre. È davvero facile uccidere, purtroppo. È routine, uccidere o essere uccisi, lo è dall’alba dei tempi; ma non bisogna ricordare che gli umani si differenziano dagli animali per il pensiero. Uccidere una persona è semplice. Pensare d’aver ucciso qualcuno non deve essere facile, ma, a quanto, pare, c’è chi prova quel perverso gusto ad uccidere. C’è chi non può farne a meno e inoltre ha bisogno di vederti soffrire, e questo è il caso dell’antagonista di questa storia.
L’80% del film si svolge all’interno di un box ATM (da noi meglio come “punto bancomat”) che si trova al centro di un immenso parcheggio. I tre protagonisti del film, due ragazzi sotto i 30 e una ragazza sui 25, una volta entrati in questo box, trovono un’oscusa figura a bloccare l’uscita, un uomo minaccioso che li aspetta ma che non osa avvicinarsi. Non sapendo cosa fare, i ragazzi rimangono interdetti a guardarlo e in pensieri che intercorrono suonano come: “Sarà davvero pericoloso? Che sta facendo lì?”, e la risposta non tarda ad attendere, che un uomo di passaggio viene ucciso violentemente. Come faranno ad uscire?
Dallo stesso sceneggiatore del claustrofobico Buried – Sepolto, Chris Sparling, ATM è un film di genere che sotto certi aspetti ricorda Frozen, pellicola uscita lo scorso anno in sordina dove dei ragazzi rimanevano bloccati su una seggiovia a diversi metri d’altezza. La differenza principale tra le due pellicole è che in Frozen l’uomo lottava contro la natura, in ATM l’uomo lotta contro l’uomo, e gli umani quando vogliono essere spietati tendono ad avere pensieri molto più perversi e sadici di quanto la natura sia in grado di fare.
Girato in 20 giorni, di cui 18 passati all’interno del bancomat e 7 di essi utilizzati per “la scena dell’acqua” (è visibile nel trailer, non faccio spoiler eclatanti), ATM ha messo alla prova i nervi dei tre protagonisti costretti a girare giorno e notte in un spazio ristretto. Alla fine Brian Geraghty, che interpreta David, ha commentato: “Pur essendo una grande opportunità quella di poter girare tutti i giorni, lavorare in questo modo dà un forte elemento di freddezza e disagio”.
Questo lungometraggio in Italia viene distribuito in sole 60 sale (contro le 200-500 dei blockbuster), e poi uscirà in copie limitate ad aprile negli USA. Se siete amanti del thriller/horror, se apprezzate le pellicole di nicchia costruite con budget ristretti – potremmo dire “all’italiana” -, allora questo è il film che fa per voi.

ATM – Trappola mortale
ATM
Regia: David Brooks
Sceneggiatura: Chris Sparling
Interpreti: Alice EveJosh PeckBrian Geraghty
Durata: 110′
Produzione: USA, Canada, 2011
Distribuzione: M2  Pictures, 17 febbraio 2012

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